Ideaitalia - Nuova serie, Anno V · n. 17 · 21 maggio 2021
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Domenica di Pentecoste, Domenica della Missione
Incontri e iniziative evangeliche a Roma
Roma (AEI), 21 maggio 2021 – Domenica 23 maggio dalle 18,00, in occasione della Domenica della Missione, il distretto centro ha organizzato un evento di preghiera ospitato dalla Chiesa Cristiana Evangelica Hesed ADI Roma Acilia, in Via dei Basaldella 81 (angolo via Ettore Colla) presso centro commerciale il Quadrifoglio.
L’incontro sarà un momento di condivisione e preghiera tra realtà evangeliche romane, per il bene e lo sviluppo spirituale della nostra città e del Paese intero. Sebbene l’incontro sarà aperto a tutti e tutti sono invitati a partecipare, a causa delle norme anti-covid e dei posti limitati, chi volesse essere presente dovrà prenotarsi all’email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In occasione dell’incontro sarà possibile anche acquistare una copia del libro “Disruptive”, curato da Marco Costantini e dedicato all’impegno sociale evangelico, i cui ricavati andranno a sostegno del progetto “granel di senape”, promosso dall’AEI.
Sempre domenica 23 maggio ore 17.30, al Parco della Garbatella, la chiesa evangelica Breccia di Roma San Paolo organizza la pulizia e la manutenzione del Parco. L’iniziativa si svolge nella Domenica della Missione e ha il patrocinio dell’Alleanza Evangelica Italiana ed è svolta in accordo con il circolo Legambiente che gestisce il parco. Ecco come è presentata:
“C’è una sola grande eredità che nella vita vale davvero la pena ricevere: l’evangelo di Gesù Cristo. La grazia da Lui ricevuta per fede è la ricchezza di una vita eterna, libera dalla schiavitù del peccato, vissuta pienamente con integrità, condivisa con amore, moltiplicata con generosità. È un’eredità da non disperdere che si pone al servizio di Dio, del prossimo, della città e della creazione.
Infatti, anche la creazione di Dio è un’eredità da non disperdere, per cui essere riconoscenti e di cui avere cura. Il nostro impegno nei suoi confronti è un piccolo sforzo in confronto al lavoro che Cristo sta già compiendo per riconquistare la bellezza del suo creato. Per informazioni: spaolo.brecciadiroma.it (tel. 3287098281).
La candidata del CEF per la carica di vice-presidente
Intervista a Lucia Stelluti, in vista dell’assemblea del 5 giugno
Roma (AEI), 21 maggio 2021 – La prossima assemblea federale dell’AEI che si terrà a Pescara il 5 giugno p.v. sarà anche un’assemblea elettiva in cui le cariche di presidente, vice-presidente e segretario generale saranno votate. La candidata del Consiglio esecutivo federale alla carica di Vice-presidente è Lucia Stelluti, qui sotto intervistata. Come già comunicato nella lettera di convocazione dell'assemblea federale del 5 giugno p.v., i soci AEI possono proporre candidati alle cariche di Presidente, Segretario e di Vice-presidente inviando i nominativi all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Compatibilmente con i tempi di presentazione, tutti i candidati pervenuti saranno intervistati da Ideaitalia prima dell'assemblea.
D. Da quando sei coinvolta/o nell’Alleanza evangelica e quale è stata la tua esperienza?
Stelluti: La mia prima esperienza diretta con l'Alleanza è avvenuta nella chiesa locale nella quale sono venuta alla fede. Ero adolescente, fine anni '90, quando partecipavo agli incontri istituzionali e di preghiera tra le chiese del mio distretto (allora quello del Nord-Ovest). Nel tempo, incoraggiata dall'anziano della mia chiesa Matteo Clemente, ho cominciato ad accompagnarlo quando l'AEI veniva presentata alle chiese. Facevo cose molto semplici come distribuire i moduli per le iscrizioni o donare i numeri di Ideaitalia a chi era interessato. Per mezzo di questo contatto ravvicinato con l'Alleanza fatta di preghiera e unità, lo Spirito Santo ha acceso una grande passione nel cuore che è durata nel tempo. Dopo quelle prime esperienze ho cominciato a rendermi disponibile come volontaria, svolgendo mansioni diverse. Nel 2010, sono stata eletta per far parte del Consiglio distrettuale Centro e Sardegna, sotto il coordinamento di Stefano Bogliolo e da diversi anni sono coinvolta nello staff editoriale di Ideaitalia. Un bel ricordo: aver partecipato come delegazione dell'AEI all'incontro con l'Ambasciatrice sudanese Amira Gornass, l'11 giugno 2014, per chiedere la liberazione di Meriam, incarcerata per la sua fede e che partorì in carcere in condizioni disumane. In quella occasione insieme a me era presente mia figlia Febe di soli 5 mesi.
D. Come pensi che l’Alleanza abbia contribuito e possa contribuire alla crescita della testimonianza dell’evangelo in Italia e non solo?
Stelluti: Lo scopo principale dell'Alleanza è stato da sempre quello di promuovere l'unità del popolo evangelico in Italia e lo ha fatto incoraggiando tre discipline cristiane estremamente importanti: la preghiera, la memoria, e l'azione in favore dei più deboli. L'unità non è fine a sé stessa. Il Signore l’ha stabilita affinché il mondo creda in Cristo! Per questo semplice motivo sono convinta che non c'è strumento migliore dell'Alleanza per contribuire alla testimonianza dell'evangelo nel nostro paese, che ne ha un bisogno smisurato!
D. Quali sono tre cose che vorresti vedere nel futuro a breve termine dell’AEI?
Stelluti: Ho conosciuto la visione e la passione dei fratelli e delle sorelle coinvolte nell'AEI quando ero giovane nella fede e quella relazione ha segnato in modo indelebile la mia visione e la mia speranza per la chiesa in Italia. Perciò vorrei vedere sempre più giovani credenti coinvolti negli appuntamenti istituzionali ma anche come volontari. L'unità visibile della chiesa dipende anche dalla passione per l'unità che sappiamo coltivare nei cuori dei più giovani. E' davvero incoraggiante vedere sempre più credenti singoli che si associano, ma mi piacerebbe vedere il numero delle chiese associate aumentare per incoraggiarsi e contaminarsi a vicenda. Quando è una chiesa nella sua interezza e con consapevolezza che prende a cuore l'unità del popolo evangelico, questo ha un effetto moltiplicatore e catalizzatore. Sempre più chiese unite in preghiera e azione in ogni distretto, vuol dire una testimonianza più forte e incisiva sul territorio. Vorrei vedere nuove energie impegnate nel far crescere il fronte della comunicazione dell'AEI. C'è bisogno di persone motivate, preparate, che desiderano che il popolo evangelico sia non solo connesso, ma anche ben informato e che la sua voce cresca e sia sempre più riconoscibile a livello pubblico.
Stop alla violenza sulle donne
Un documento dell’Alleanza Evangelica Europea a 10 anni dalla Convenzione di Istanbul
Roma (AEI), 21 maggio 2021 – Sono passati dieci anni dall’11 maggio 2011, data in cui veniva firmata la Convenzione di Istanbul da 37 paesi facenti parte del Consiglio d’Europa. Questa organizzazione internazionale che si occupa, tra l’altro, di tutela di diritti umani definì nuovi obiettivi e norme nella lotta e nella prevenzione alla violenza sulle donne e per combattere la violenza domestica.
In questo decennale, l’Alleanza Evangelica Europea (AEE) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l’omicidio, lo stupro, le molestie sessuali, il matrimonio forzato, l’aborto o la sterilizzazione forzata, il controllo coercitivo, i cosiddetti "delitti d'onore" e i contenuti degradanti dei media, sono innegabilmente sbagliati e non possono essere giustificati. L’Alleanza invita i suoi membri a raddoppiare gli sforzi per combattere questi mali. Nonostante l’AEE condivida il desiderio della Convenzione di vedere un’Europa libera dalla violenza sulle donne e domestica, si rende anche conto delle controversie nate in questi anni a causa dei presupposti lontani da quelli biblici su cui la Convenzione si fonda.
Nell’articolo “La violenza sulle donne, la responsabilità evangelica” su Loci Communes (17/5/2021), Chiara Lamberti così commenta la dichiarazione dell’AEE: “Bene ha fatto l’Alleanza Evangelica Europea a ricordare il decennale della Convenzione di Istanbul e a stimolare la presa d’atto degli evangelici europei su un tema per troppi decenni occultato o non trattato con la necessaria lucidità cristiana. Mentre la cultura tradizionalista tende a sottostimare il problema e quella progressista lo cavalca per promuovere la sua agenda gender, è cruciale per la qualità della testimonianza evangelica incoraggiare mascolinità e femminilità riformate alla luce della Parola di Dio all’interno di comunità di fede non abusive che illustrino rispetto e cura nelle loro relazioni interne e che, così facendo, contribuiscano al bene della società allargata”.
Sondaggio AEI su chiese evangeliche & COVID19: un bilancio in chiaro-scuro
Team pastorali irrobustiti, tenuta della formazione, diminuzione di attività socio-culturali
Roma (AEI), 21 maggio 2021 – Un numero significativo di responsabili di chiese (64 interviste) ha risposto alle domande del sondaggio condotto dall’Alleanza Evangelica Italiana per misurare l’impatto del COVID19 e del lockdown sulle comunità italiane. L’universo di riferimento è quello delle chiese associate all’Alleanza Evangelica o che comunque hanno interazioni e relazioni con essa (62 % delle comunità degli intervistati sono alleate).
Le prime domande erano volte a comprendere l’impatto del COVID19 sul radunarsi: meno del 30% delle chiese hanno mancato di tenere alcuni culti domenicali durante il periodo del lockdown. La percentuale cresce fino al 45% per la cancellazione di riunioni infrasettimanali.
In generale un numero significativo di culti nel corso dell’anno di pandemia sono stati tenuti solo da remoto: tra marzo 2020 e marzo 2021 un culto ogni cinque si è tenuto in questa modalità. In effetti, la maggior parte degli intervistati (il 94%) ha ritenuto di aver aumentato la padronanza della chiesa agli strumenti digitali per meeting a distanza.
Un secondo gruppo di domande ha riguardato l’impatto su membri e partecipanti: le persone che nel periodo si sono allontanate dalla chiesa più o meno equivale il numero di persone che si sono avvicinate nel medesimo periodo. Le conversioni registrate nell’anno possono essere stimate tra l’1 e il 2 % dei frequentatori assidui. Le fasce di età che, a giudizio dei responsabili di chiesa, hanno subìto maggiormente le limitazioni della pandemia sono stati i bambini fino ad 11 anni e gli over 70.
Un rafforzamento significativo riguarda i team pastorali delle chiese: si sono rinvigoriti nel 40% dei casi, a fronte di un indebolimento solo per il 14% dei casi. Al contempo, però, va registrata una diminuzione significativa delle entrate delle chiese: in media intorno al 10/12 %.
Riguardo le attività delle chiese, hanno subito una diminuzione quelle evangelistiche, sociali e culturali. Le attività formative hanno tenuto invece tenuto, probabilmente beneficiando anche degli strumenti digitali.
Lo spaccato che ne esce fuori è quindi un chiaro-scuro: se da un lato si può dire che le chiese evangeliche abbiano sostanzialmente tenuto all’impatto COVID19, dall’altro vanno registrate delle criticità che meritano una risposta audace da parte dei responsabili. L’Alleanza Evangelica in particolare auspica e cercherà di promuovere una ripartenza massiccia delle attività evangelistiche e socioculturali dell’evangelicalismo italiano.
Un report dettagliato del sondaggio e' disponibile qui.
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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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