Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 20 · 25 aprile 2020
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Il 1 maggio in preghiera per l’Italia
III° incontro di intercessione tra evangelici italiani
Roma (AEI), 25 aprile 2020 – Dopo la Giornata nazionale di preghiera (22/3/2020) e il secondo incontro di preghiera (13/4/2020) in cui molti rappresentanti di chiese evangeliche italiane si sono riuniti per intercedere, il terzo incontro di preghiera è programmato per venerdì 1 maggio a partire dalle 14.45.
La partecipazione agli incontri è cresciuta esponenzialmente al secondo appuntamento (circa 20mila persone raggiunte) ed è presumibile che questo appuntamento veda una partecipazione addirittura maggiore. Si pregherà per l’Italia affinché Dio guarisca e benedica il Paese, per la chiesa affinché sia forte nel vangelo e generosa nel servizio, per le autorità che devono affrontare decisioni delicate per il contenimento e la ripartenza delle attività.
Anche il III° incontro potrà essere seguito da tutti sulla pagina facebook dell’Alleanza Evangelica Italiana. Questa serie di iniziative hanno permesso a tanti evangelici italiani di ritrovarsi in preghiera in uno spirito di unità nell’evangelo di Gesù Cristo e col desiderio di servirne la causa anche in questo tempo di pandemia. (LDC)
È peggio l’agenda dei “nuovi samaritani” o dei “nuovi intolleranti”?
Fake News e giudizi sprezzanti sulla Samaritan’s Purse
Roma (AEI), 25 aprile 2020 – Da più di un mese a Cremona è operativo l’ospedale da campo di Samaritan’s Purse (SP), una ONG evangelica nord-americana che ha messo a disposizione dell’Italia una delle proprie strutture per affrontare l’emergenza covid-19 (l’altra è operativa a New York). L’intervento umanitario è da tutti apprezzato sotto il profilo medico e sociale. Molte chiese evangeliche collaborano con SP in attività collaterali e l’AEI ha anche inviato un cappellano per l’assistenza spirituale ai pazienti, famigliari e personale ospedaliero. La SP è stata oggetto di un articoletto graffiante di Paolo Naso pubblicato sul NEV (23/4/2020). L’articolo contiene delle vere e proprie fake news che vanno precisate e dei giudizi sprezzanti che vanno ripresi:
1. Naso scrive: “Viene da chiedersi se le tende dei Samaritani abbiano mai accolto pazienti ebrei, musulmani o convintamente atei e come si siano comportati”. Certamente che sì: lo dice il sito (che lui cita ma che non ha letto). L’assistenza viene data a tutti senza distinzione; la preghiera viene proposta senza imposizione. Questa si chiama testimonianza evangelica. Forse Naso ha dimenticato che quello che fa SP è la stessa cosa che per secoli hanno fatto e continuano a fare le opere evangeliche in ogni latitudine e longitudine quando danno da mangiare, curano gli ammalati, prestano assistenza, ecc. condividendo l’evangelo e pregando per le persone. E’ fondamentalista questo? No è semplicemente cristiano!
2. Naso va in fuori gioco vistoso quando, alludendo ai crocifissi e alle pratiche cattoliche negli ospedali, mette sullo stesso piano l’attività religiosa della SP alle madonne negli atri degli ospedali pubblici. Dimentica, tuttavia, che la SP è un ente privato che si autofinanzia, mentre gli ospedali italiani sono pagati coi soldi di tutti i contribuenti. Questo non fa la differenza? Se un ente evangelico si autofinanzia, non può prestare soccorso in azione medica e in parole cristiane?
3. Naso va in totale confusione quando carica la sua contrarietà e dice: “per lavorare nella struttura, i dipendenti dovevano sottoscrivere un’affermazione di fede che professa come un dogma la contrarietà (?!) ai gay, ai transessuali e all’aborto”. Chissà che scandalo! A parte il fatto che è falso affermare che la SP sia “contro” le persone gay o transessuali, la SP è una ONG evangelica che ha una sua linea consona alla fede evangelica storica. E’ del tutto legittimo che il personale sia selezionato tra persone che ne condividano gli scopi e le convinzioni, tra cui il sostegno alla visione biblica della sessualità e del matrimonio. Naso vorrebbe che tutti aderissero al “dogma” del pensiero unico del politicamente corretto? Dio ci scampi dalla tirannia di chi, in nome della tolleranza, diventa intollerante verso chi la pensa diversamente!
4. Infine, Naso critica l’appoggio di Franklin Graham, presidente di SP, alla destra religiosa americana. Legittimo avere idee diverse sulla politica americana. Doveroso segnalare gli eccessi verbali. Ma l’opera di un ospedale evangelico da campo – che, peraltro, non costa nulla al contribuente italiano - deve essere per forza politicamente corretta e progressista dal punto di vista politico per non essere oggetto di fake news e di giudizi sprezzanti? Un po’ di deontologia professionale e di sano pluralismo evangelico non guasterebbero. L’agenda dei “nuovi samaritani” è molto meno pericolosa di quella dei “nuovi intolleranti”. (CEF)
Evangelici francesi di fronte alle sfide della ripartenza
Un incontro col presidente Macron
Roma (AEI), 25 aprile 2020 – Cosa accadrà con la ripartenza per la vita delle chiese francesi? Clément Dietrichs, direttore del Consiglio Nazionale degli Evangelici Francesi (CNEF), il corrispondente dell’Alleanza evangelica in quel Paese, il 21 aprile ha partecipato ad un incontro virtuale tra il presidente francese Emmanuel Macron, il ministro degli Interni, e i rappresentanti delle principali comunità di fede. Il CNEF ha sfruttato l'opportunità per condividere le proprie opinioni e proposte in merito all’esercizio della libertà religiosa sostenendo che le attuali restrizioni sono giustificate a causa dei motivi di salute pubblica ma si augura che si possa recuperare questa libertà al più presto possibile.
Dato che i luoghi di culto resteranno chiusi anche oltre l’11 maggio, il CNEF ha comunque richiesto la libertà, a chiunque lo desideri, di incontrare personalmente un ministro religioso, in un luogo di culto, in un centro medico o a casa sua e di concedere quindi ai pastori la libertà di movimento.
Il leader evangelico ha sottolineato che le chiese continuano a pregare per i medici e i ricercatori che lavorano per trovare cure e vaccini adeguati, per tutti coloro che lavorano in prima linea negli ospedali e non solo, e per tutte le autorità responsabili della gestione di questa crisi, oltre che per le famiglie malate o in lutto. Il CNEF ha infine dichiarato che in questa crisi, i protestanti evangelici mantengono intatta la loro speranza in Dio e cercano di condividerla, essendo certi che possa contribuire a una maggiore solidarietà e fratellanza. (CL)
“Così dividi il Paese”
Gli evangelici brasiliani contestano Bolsonaro
Roma (AEI), 24 aprile 2020 – L’Alleanza evangelica del Brasile, membro dell’Alleanza evangelica mondiale (WEA) è tra i vari gruppi intervenuti pubblicamente per contestare le politiche del presidente Bolsonaro. La presenza di quest’ultimo, a Brasilia, in una manifestazione pubblica, indetta per contestare le misure restrittive in materia di lotta al coronavirus, ha offerto l’occasione agli evangelici per prendere le distanze dal presidente e dalle sue scelte.
Dall’approfondimento pubblicato giovedì 24 aprile su Evangelical Focus, si comprende che le questioni in gioco sembrano andare oltre la crisi provocata dal virus. Ai timori per la mancanza di un vero sostegno e di rispetto verso chi sta lottando contro l’avanzata del virus, si aggiunge la preoccupazione per l’unità della nazione, messa in pericolo dalle visioni personalistiche del presidente. Riguardo alla sua partecipazione alla manifestazione, ritenuta esplicitamente antidemocratica, l’Alleanza evangelica del Brasile denuncia che “la presenza del presidente in una piazza dove i manifestanti portavano bandiere e incitavano alla chiusura del Congresso, della Corte suprema federale, auspicando un colpo di stato militare, è chiaramente contro la Costituzione".
Nel frattempo in Brasile, il paese sudamericano più colpito dalla pandemia, la maggior parte delle chiese evangeliche rimangono chiuse, soprattutto per iniziativa locale. Molti pastori, intervistati da Christianity Today, hanno affermato di aver interrotto le proprie attività pubbliche senza aspettare la decisione delle autorità, mossi da una teologia evangelica che, pur riconoscendo il grande valore della celebrazione comunitaria del popolo di Dio, non è dissociata dalla responsabilità di vivere per il bene della città. (SDB)
Rinviata l’assemblea federale dell’AEI
La nuova data è il 31 ottobre 2020
Roma (AEI), 25 aprile 2020 – Il Consiglio esecutivo federale dell’Alleanza Evangelica Italiana ha rinviato la data dell’Assemblea federale annuale, prevista per il 23 maggio. Considerata la pandemia intervenuta e le restrizioni agli assembramenti e agli spostamenti, l’Assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana è stata rinviata e si terrà, Dio volendo, sabato 31 ottobre 2020 a Roma. Seguiranno informazioni più dettagliate.
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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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