Domenica della Rifugiato (V): “L’amore raggiunge le persone che vivono nella diaspora”

L’esortazione dell’Impegno di Città del Capo (2010)

Roma (AEI), 9 giugno 2021 – La responsabilità cristiana nei confronti di chi vive nella diaspora, cioè è forzato a migrare o lo fa per scelta è ricordata nell’Impegno di Città del Capo (2010), l’importante documento del Movimento di Losanna. Ecco un estratto significativo (2.c.5):

Incoraggiamo i responsabili delle chiese e delle missioni a riconoscere e a rispondere alle opportunità missionari che si presentano grazie alla migrazione globale e alle comunità della diaspora, approntando piani strategici, formando e dotando di risorse coloro che sono chiamati ad agire in tali contesti.

Incoraggiamo i cristiani delle nazioni ospitanti che hanno nel loro mezzo comunità di immigrati provenienti da altri contesti religiosi a portare loro la testimonianza contro culturale dell’amore di Cristo con fatti e con parole, ubbidendo ai molteplici comandamenti biblici che invitano ad amare lo straniero a difendere la causa del forestiero, a visitare i prigionieri, a praticare l’ospitalità, a costruire relazioni di amicizia, ad accoglierli nelle loro case e a provvedere per loro aiuto e servizi (Lev 19,33-34; Dt 24,17; Rt 2; Gb 29,16; Mt 25,35-36; Lc 10,25-37; 14,12-14; Rm 12,13; Eb 13,2-3; 1 Pt 4,9).

Inoltre, nel 2015 l’Alleanza Evangelica Italiana produsse una brochure che, al netto di alcuni dati sulla situazione generale che sono cambiati, contiene molti materiali utili. Può essere scaricata qui.

Un’altra risorsa importante è il documento della Commissione etica e società dell’AEI “Immigrati e confini responsabili” (2008), pubblicato su Studi di teologia – Suppl. N. 7 (2009), pp. 28-30.

(lo Speciale Domenica del Rifugiato è a cura di Valeria Marzano).