Evangelici in campo per alleviare l’emergenza (III): Roma

L’impegno di ACP Italia Onlus

Roma (AEI), 16 aprile 2020 – ACP Italia Onlus è attiva sul territorio di Roma da tre anni con diversi ministeri e in particolare offrendo due servizi pratici. In primo luogo aiutando persone e famiglie bisognose raccogliendo e distribuendo loro indumenti e beni di prima necessità e assistendo profughi cristiani perseguitati nei centri di accoglienza.

L’emergenza covid-19  ha fatto sorgere nuovi tipi di bisogni e richieste di aiuto alle quali bisognava dare una risposta immediata. Allo stesso tempo l’emergenza ha impedito temporaneamente il normale svolgimento di alcune attività, ma ha permesso la nascita di due nuovi servizi.

Il primo #escoioperte, è un servizio a disposizione di chi è impossibilitato a uscire di casa, ma che necessita di far la spesa o comprare medicinali. I volontari Acp vengono contattati da chi ha bisogno e con tutti i permessi e le dovute precauzioni si recano in farmacia e al supermercato, comprano tutto ciò che è in lista e lo riportano fin sotto casa dando un parola di incoraggiamento o un opuscolo. Il servizio è stato offerto alle chiese che lo estendono ad amici e conoscenti. Oltre a dimostrare praticamente  l’amore per il prossimo, questa è un buona occasione di testimonianza.

#acasamanonsolo è un altro progetto a cui anche APC ha aderito insieme ad altre organizzazioni evangeliche italiane. Questo progetto vuole essere una risposta a tanti che, costretti a stare in casa tanto tempo e spesso da soli, sentono la necessità di parlare con qualcuno. Possono così chiamare o whatsappare a qualsiasi ora del giorno con un volontario ACP sul territorio laziale e dall’altra parte del cellulare troveranno una voce amica pronta a incoraggiarli, sostenerli e presentarli, quando possibile, l’amore di Gesù per loro.

Alcune attività solite invece si sono semplicemente adeguate alle restirzioni. Ma la tecnologia aiuta molto con i suoi vari programmi e app (zoom, skype, ecc) ci permette di rimanere in contatto con le chiese, i volontari, i fratelli profughi per “incontrarli” e incoraggiarci reciprocamente. (DL)