Rinviato il sit-in di preghiera, ma rimane alta l’attenzione per il caso di Ahok

Un incontro dell’AEI con le autorità dell’ambasciata indonesiana

Roma (AEI), 26 maggio 2017 – Il previsto sit-in di preghiera davanti all’ambasciata di Indonesia a Roma, previsto per il 26 maggio, è stato rinviato dopo un incontro tra le autorità dell’ambasciata d’Indonesia a Roma e il vice-presidente dell’AEI, Leonardo De Chirico.

L’iniziativa dell’AEI riguardava il caso di Basuki Tjahaja Purnama, conosciuto come Ahok, accusato di blasfemia per aver citato un verso del Corano in modo irrispettoso (secondo l’accusa). Ahok, 50 anni di fede evangelica e trasversalmente apprezzato come valente amministratore, respinge le accuse e sostiene di aver voluto stigmatizzare quei politici che usano il Corano per fini impropri.

Per evitare possibili strumentalizzazioni e considerato il clima di tensione che si registra nel grande Paese asiatico, l’AEI ha accettato di sospendere l’iniziativa. Le autorità indonesiane si sono comunque impegnate a riportare il senso della preoccupazione degli evangelici italiani al governo indonesiano e ad organizzare eventi in cui promuovere la libertà religiosa nel Paese in cui sia coinvolta anche l’AEI.