Locali di culto evangelici chiusi per l’emergenza sanitaria

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La chiesa però non si ferma

Roma (AEI), 12 marzo 2020 – Facendo seguito al comunicato dell’AEI “Al tempo del Coronavirus la chiesa sempre centrale” del 7 marzo 2020, si rende necessario un aggiornamento.

Con i nuovi Decreti del 9 e dell'11 marzo 2020, il Governo ha esteso a tutto il territorio nazionale la zona "protetta" del decreto dell'8 marzo 2020. Purtroppo però, il testo di queste disposizioni rimane piuttosto ambiguo nel punto che riguarda le attività religiose (Articolo 1, Punto "i"): se da un lato l'apertura dei locali di culto è condizionata dall'adozione di misure tali da evitare "assembramenti" lasciando così intendere che anche una partecipazione collettiva sia plausibile, seguendo certe prescrizioni (quelle che abbiamo sintetizzato nei primi 8 riquadri della nostra scheda), dall'altro, nell'ultimo comma si vietano le "cerimonie religiose" cui - seguendo un'interpretazione estensiva - andrebbero inclusi anche i culti, e quindi sembrerebbe doversi applicare la sospensione (riquadri 9° e 10° della scheda).

Successivamente in alcune FAQ il Governo ha chiarito che vanno sospese le riunioni delle comunità di fede. Pertanto seguendo un approccio prudenziale e responsabile, suggeriamo di sospendere i culti e le attività collettive organizzate nei locali della chiesa. (CEF)